Geografia e storia

Dawro Konta: geografia e storia

Da Il Messaggero Cappuccino" del maggio 2006.

La missione dei Frati Cappuccini dove ha operato Padre Raffaello

DAWRO KONTA: GEOGRAFIA E STORIA

Lepopea di un piccolo grande fiume

Mappa Dawro KontaIl fiume Omo, confrontato ai grandi fiumi come il Rio delle Amazzoni, il Mississippi o il Gange, è piccola Nasce dai monti del Guraghe e termina nel lago Rodolfo, un tragitto piuttosto breve e tutto in territorio etiopico. Quello che rende l’Omo interessante è la immensa e profonda depressione che il fiume si è scavato durante milioni di anni e il fatto di essere stato oggetto di studi archeologici sull’origine dell’uomo. Fa da confine alla nostra missione nella parte ovest.

L’interesse dei missionari per il fiume era circoscritto al fatto di essere un punto di riferimento per la pesca, quando avevano bisogno di rilassarsi dallo “stress apostolico” o come probabile pic- nic per i nostri amici che vengono a trovarci ogni anno intorno alle feste Per padre Raffaello era un’occasione per aiutare qualcuno che si trovava nel bisogno: lo mandava a rimuovere i sassi franati sulla pista costruita prima della guerra e tagliata letteralmente nella roccia e mai ripristinata del tutto. Dopo pochi giorni altri sassi franavano ancora, chissà se da soli o pilotati, ma non creava e non crea problemi: c’è sempre qualcuno da aiutare.

Le rive del fiume Omo sono infestate da grossi tafani che lasciano segni molto visibili e molto prurito; ma per amore della pesca si sopporta questo e Con il fuoristrada si arriva fino al ciglio della scarpata. Poi si scende per un sentiero ripidissimo, una sgambata di un’ora, o giù di lì, che diventano due o tre per la risalita secondo le circostanze e la robustezza di chi cammina. Si poteva evitare tutto questo se si percorreva la pista sud attraverso il Wolaita, raggiungendo il fiume comodamente in fuoristrada. Mancava la visione della profonda depressione creata dal fiume, uno spettacolo veramente stupendo. Insomma il fiume era visto come meta di una scampagnata e nulla più.

Recentemente il fiume ha acquistato un altro significato connesso con lo sviluppo della Missione: è il passo obbligatorio per lanciarsi alla conquista del Dawro Konta, quel territorio che, neanche a farlo apposta, è proprio sul versante ovest del fiume, quindi possiamo chiamare questa spedizione la conquista del West. Quelli dell’Est (Kambatta-Hadya) sono considerati i L’armata Brancaleone autorizzata al passaggio del fiume rappresenta l’avvenire, il futuro. La distanza è piccola, ma il significato è grande.

La regione è montuosa, a volte impervia, però La lingua è praticamente la lingua wolaita con qualche flessione particolare che la caratterizza. Esiste anche una lingua parlata da una piccola tribù chiamata Mangia che è una combinazione di wolaita, goffa e konta. È vasto 4.700 km2, come l’Emilia-Romagna. Posto sull’altipiano etiopico, a sud-ovest di Addis Abeba, ad un’altitudine media di duemila metri: in un’ora di Toyota si sale dai 750 metri della stretta gola in cui si snoda il grande fiume Omo, con caldo e umidità soffocanti, paradiso per coccodrilli, leoni, gazzelle e serpenti, su su fino ai due-tremila metri di altitudine, con aria fine, vento fresco e a volte freddo.

 Padre Raffaello ad Angalla2006 Raffaello ad Angalla

Il Dawro Konta è vasto 7.000 km2, conta circa 500.000 abitanti, che vivono di agricoltura e pastoria. Vengono coltivati inset, tief, mais, fagioli, piselli, patate, cipolle, peperoni; nelle zone più calde si trovano anche piantagioni di cotone e maturano ottime banane e papaie. Ovunque si vedono mucche, pecore e capre al pascolo.

È molto difficile avere notizie certe sulla storia dei piccoli regni di cui era costellato il territorio del Sud-Etiopia. Erano piccole realtà di tipo tribale che cercavano di conservarsi, In un certo senso, l’anonimato: era la loro salvaguardia. Dawro era uno di questi.
Bisogna quindi attingere alla tradizione orale che molte volte mitizza personaggi, luoghi e avvenimenti. La struttura della società del Dawro era tribale: molte tribù sempre in lotta tra loro per la sopravvivenza e la supremazia.

Nel XVII secolo è emersa la tribù dei Kauka che ha riunito le altre, formando quello che si ritiene il primo e unico regno del Non è chiaro se questo è avvenuto pacificamente o con la forza. I Kauka hanno conservato il potere ininterrottamente fino alla conquista da parte di Menelik nel 1883. La capitale era Kuili ma poi ha cambiato spesso di posto. Tra i 14 re che si sono susseguiti, alcuni hanno lasciato un’impronta particolare nella società del Dawro.

Kati Irashu (1732-1757) era ancora minorenne quando suo padre morì, per cui, fino alla maggiore età, rimase sotto la tutela della madre Shashote, l’unica donna che abbia Il merito di questo re è di aver affrancato il Dawro dal vassallaggio al regno di Kaffa con un matrimonio.

Kati Halala (1757-1782) è stato il vero organizzatore del regno. La struttura moderna che è riuscito  a dargli è rimasta fino alla conquista di Menelik. Ha cercato di allargare il regno scontrandosi naturalmente con i vicini Wolaita, Kambatta, Kaffa. Ha circondato il Dawro di forti mura costruite a secco e che ancora si possono vedere in molti punti del territorio.

2012 Raffaello in cucinaQuasi tutta la terra fertile apparteneva al re, e il popolo era obbligato a servirlo in tutto quello che comandava; aveva potestà di vita e di La sua guardia del corpo, esecutrice dei suoi ordini, era costituita da elementi presi dalla piccola tribù dei Mangia, fedele e crudele, se necessario. Socialmente ed economicamente le relazioni con gli altri regni circostanti erano generalmente buone. Politicamente invece molto spesso finivano in scontri armati. Le cause: fame di nuova terra e ambizione di dominio. L’economia era basata sulla terra. Articoli di commercio erano miele, tessili locali, avorio, pelli di leopardo, criniera di leoni, bovini e schiavi.

Nel 1883 Ras Wolde Ghiorghis, su mandato di Menelik, occupò il Dawro facendo prigioniero il re Menelik voleva fare del Dawro una regione cristiana, per cui fondò molte chiese e obbligò anche con la forza a farsi cristiani. Il re stesso venne battezzato con il nome di Hailè Sihum. Le promesse sbandierate da Menelik di voler “civilizzare” il Dawro si sono mostrate bugiarde e così la gente si è trovata inserita nel sistema di vassallaggio come in Etiopia, e oberata da più tasse di prima. È stato annesso al Kaffa e così è rimasto per molti anni. Aveva come capitale Waka ed era amministrato da un governatore nominato da Menelik prima e da Hailè Selassiè dopo. Nel 1936 Hailè Selassiè ne fece un’unica provincia insieme al Konta, chiamandola Kullo-Konta.

La parentesi italiana ha pesato molto sulla popolazione del Regione montuosa e boscosa, era rifugio ideale per la guerriglia, per cui c’è stata una emigrazione forzata della gente migliore nel Wolaita. Con il ritorno di Hailè Selassiè nel 1941 le cose sono tornate alla normalità e il Dawro è scivolato ancora nell’anonimato anche per la mancanza di viabilità. La grande strada costruita recentemente, che collega Soddo con il Kaffa e Addis Abeba, ha tolto il Dawro da questo isolamento. Dal lato amministrativo è diviso in tre Vareda: Mareka Gena, Loma Bosa, Seratochia.

Il Konta è una regione che in passato – come il Dawro – era un piccolo regno. È passato alla storia come un regno forte che si è formato intorno al monte Damot (2090 m). Non è chiaro da dove derivi il nome. La popolazione era formata da molte tribù raggruppate in tre grandi gruppi: Malla, Dogala e Amhara. La lingua è sostanzialmente quella wolaita con espressioni prese dal Kaffa, dal Gomo e dal Goffa. Esistono anche alcuni altri idiomi parlati da una piccolissima minoranza.

In data sconosciuta una tribù chiamata Goshana prese il sopravvento e instaurò un regno che è durato fino alla conquista di Menelik nel 1883. Konta è l’ultimo regno che si è stabilito nel Sud Etiopia. La data che la tradizione tramanda è il 1757 quando un certo Kati Kaika ha cominciato la dinastia Goshana.

Nel 1782 è salito al trono Kati La vera storia del Konta comincia con questo re che è riuscito a stabilire i confini usando molta diplomazia con i potenti vicini del Kaffa e del Dawro. La pace che ne seguì ha rafforzato il suo dominio e permesso al Konta di organizzarsi e svilupparsi. Viene ricordato come un re saggio e buono che, pur rimanendo padrone assoluto, non opprimeva i sudditi. Il successore non ha continuato la sua opera, per cui il Konta si è trovato sottosviluppato nei confronti del Kaffa e del Dawro.

 2007 P Raffaello  
 Frate Raffaello (2007) e più in alto nella sua casa  

Kati Hatsiyo (1832-1881) è rimasto nella memoria della gente non solo come il re che ha regnato più a lungo, ma come il migliore dei re del Era buono e comprensivo, la sua diplomazia ha consentito al Konta di non invischiarsi in guerre inutili, perciò ha vissuto un lungo periodo di pace con conseguenze benefiche per tutti. Ultimo della serie è stato Kati Sakelo (1881- 1883). Era un re con carattere forte e orgoglioso. Invece di arrendersi a Menelik che gli proponeva una soluzione pacifica, ha preferito combattere. Non aveva la minima possibilità di contrastare il poderoso esercito di Menelik per cui, sconfitto, è stato messo in carcere ed è morto poco dopo di vaiolo.

Il palazzo del re era il centro propulsore di tutte le attività. Quasi tutto il terreno fertile era proprietà della La gente pagava un tributo per lavorare la terra ed era obbligata a lavorare gratis quella che il re si era riservata per sé. Il territorio era strutturato e diviso in distretti, sottodistretti, villaggi e comunità. A capo di questi c’erano funzionari eletti dal popolo, ma confermati dal re. Il re si sceglieva i suoi collaboratori e consiglieri. Il trono era ereditario, il primogenito succedeva al padre per diritto. L’unica eccezione era se il primogenito non era in grado di governare. Allora il popolo aveva il diritto di sceglierne un altro tra i suoi fratelli. Non è chiaro, però, chi doveva giudicare questa idoneità.

Per la mentalità degli abitanti del Konta era molto importante avere un re: dopo la conquista, chiesero a Menelik di eleggerne Questi, da buon politico, accolse la domanda e elesse un certo Kati Lutze, ma era un re di nome, senza autorità, un semplice suo rappresentante. Tanto è vero che, dopo la battaglia di Adua, quando il Konta fu unito al Kaffa, anche questo re di parata fu abolito. Da quel momento la storia del Konta e quella del Dawro scorrono parallele. Entrati entrambi in un sistema di vassallaggio, dovevano pagare tasse molto alte, essere al servizio degli invasori e permettere anche che i loro figli fossero venduti schiavi. Le donne a loro volta dovevano servire le famiglie degli amhara. La sorte del Konta durante l’invasione italiana è connessa con quella del Dawro. E ora Dawro e Konta fanno parte di una piccola provincia inglobata nella grande regione del Sud-Etiopia.

Il gruppo Scout ASCI poi AGESCI Forlì 3 è stato attivo nella Parrocchia di Santa Maria del Fiore dal 1955 al 1974. Oggi un altro gruppo Forlì 3 opera nella Parrocchia di Santa Caterina da Siena

       

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